DA VISITARE. Abbazia di Pomposa.

Tra storia e leggenda.




Splendida e improvvisa: così ogni guida turistica e ogni visitatore descrive l’arrivo all’Abbazia di Pomposa. Nel comune di Codigoro, a pochi chilometri da Ferrara e Comacchio, lungo l’antica via Romea dal IX secolo si erge dalla pianura circostante il complesso abbaziale benedettino di Pomposa, uno dei centri più importanti e vivi della cultura medioevale. Sorta in verità come primo insediamento già nel VI-VII secolo per opera di monaci provenienti da San Colombano di Bobbio, sarà attorno al 900 che la struttura inizierà a prendere le forme pervenute fino ad oggi con la costruzione del vero e proprio plesso abbaziale.

Il luogo prescelto per la sua costruzione non fu certamente casuale: da un lato strategico era il vicino passaggio dell’importante via di cammino rappresentata dalla Via Romea Germanica su cui transitavano i pellegrini provenienti dalle zone del Mare del Nord verso Roma, dall’altro la presenza della cosiddetta Insula Pomposiana e cioè un lembo di terra salubre e particolarmente sicuro e difendibile perché circondato dai due rami del fiume Po, dalla palude e infine dal mare Adriatico.

L’Abbazia tra alterne vicende crebbe di importanza per tutto il medioevo. Sia da un punto di vista economico (fino al XIV secolo ebbe in gestione importanti proprietà e terreni in tutt’Italia e, addirittura, una salina a Comacchio), sia da un punto di vista culturale. Il polo abbaziale fu infatti un importante volano di sviluppo per la cultura medievale grazie alla sua intensa opera amanuense di trascrizione e conservazione del sapere, ma anche ospitando molti pensatori e innovatori dell’epoca come Guido d’Arezzo che proprio a pomposa ideò la moderna notazione musicale.

Del complesso abbaziale spicca innanzitutto la Chiesa di Santa Maria con il suo splendido nartece e il suo altissimo (ben 48 metri!) campanile romanico. L’interno della chiesa è a tre navate divise da colonne romane e bizantine tanto da ricordare ovviamente, in qualche modo, gli splendori della vicina Ravenna. Riccamente affrescata e con un pavimento originale in pietra ancora ampiamente conservato, la chiesa resta un vero capolavoro dell’arte medievale.

Della parte più prettamente adibita a monastero restano invece visitabili la bella sala capitolare, il refettorio che conserva il ciclo di affreschi forse più prezioso di tutto il complesso abbaziale e - davanti a ciò che resta dell’antico chiostro con al centro il tipico pozzo - il bellissimo Palazzo della Ragione dal quale gli Abati per secoli hanno amministrato una delle realtà – economiche e culturali - più ricche, vivaci e importanti di tutto il medioevo.

Una visita merita infine anche il Museo Pomposiano che, situato nella parte di monastero un tempo adibito a dormitorio, conserva oggi una suggestiva raccolta di materiali (marmi, ceramiche, affreschi… ) provenienti dal complesso abbaziale.

Fonte: Monasteriemiliaromagna.it

 










 


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