FOOD EXPERIENCE. I dolci tipici di Ferrara
Delizie della tradizione storica
La cucina ferrarese vanta una serie di dolci tipici tramandati dalla tradizione che hanno fatto la storia della pasticceria.
PAMPEPATO DI FERRARA
Nel '600 le monache del Monastero del Corpus Domini di Ferrara, traendo ispirazione da un’antica ricetta del grande cuoco rinascimentale Cristoforo da Messisbugo, creano un dolce da inviare alle grandi personalità dell’epoca. Il cacao, appena giunto in Europa nelle mani di Cortes, era un bene di lusso, destinato a pochi e viene aggiunto come fosse un gioiello, polvere preziosa. A forma di zuccotto è impreziosito da mandorle o nocciole finissime, da gustosi canditi, è insaporito con spezie profumate; la calotta è ricoperta infine di cioccolato fondente. Così il ricco dolce diventa il Pan del Papa. Facile comprendere a chi era dedicata questa meraviglia! Una lingua antica, poetica e perduta lo trasforma in Pampapato e Pampepato. Da secoli i due nomi convivono e la sostanza non cambia. E’ il dolce del Natale, delle feste, è il dolce che meglio rappresenta la ricchezza e la raffinatezza di Ferrara. E’ il dolce che con il suo gusto intenso e il suo profumo delizioso richiama la tradizione di un territorio dai tanti racconti e sapori.
(fonte ferraraterraeacqua.it)
ZUPPA INGLESE
(fonte ferraraterraeacqua.it)
ZUPPA INGLESE
Questo delizioso dessert venne preparato per la prima volta alla corte dei Duchi d’Este, signori di Ferrara.
Vuole la tradizione che la Zuppa inglese sia stata inventata dai cuochi di corte quando un diplomatico ferrarese appena rientrato da una missione a Londra, chiese che gli fosse preparato il “trifle”, un tipico dolce inglese del tempo preparato con una ciambella dolce lievitata e accompagnata da una crema e del vino.
Vuole la tradizione che la Zuppa inglese sia stata inventata dai cuochi di corte quando un diplomatico ferrarese appena rientrato da una missione a Londra, chiese che gli fosse preparato il “trifle”, un tipico dolce inglese del tempo preparato con una ciambella dolce lievitata e accompagnata da una crema e del vino.
I cuochi di corte, nel preparare il dolce, non potendo reperire tutti gli ingredienti originali sostituirono quelli tipicamente inglesi con delle preparazioni del luogo, come il Pan di Spagna e la crema pasticcera, e lo arricchirono con il liquore Alchermes per dare colore al dolce, mentre probabilmente l’introduzione del cioccolato tra gli ingredienti avvenne in un secondo momento.
È così che dalla riproduzione di un dolce tipicamente inglese con ingredienti locali è nato un dolce che nel tempo è divenuto tradizionalmente italiano al punto da essere inserito dall’Artusi nel suo libro “La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene” (p.421) che è considerato il testo fondante della gastronomia italiana moderna.
fonte ferraraterraeacqua.it
TORTA TENERINA
Nota fin dal 1900 come Torta Montenegrina o Torta Regina del Montenegro, in onore di Elena Petrovich del Montenegro la sposa dell'allora Re d'Italia Vittorio Emanuele III, venne soprannominata dai ferraresi torta tacolenta, per la sua consistenza interna quasi appiccicosa che si scioglie in bocca, deliziando il palato.
Servito con una spolverata di zucchero a velo, questo splendido dolce, si presenta con un esterno croccante che rivela al suo interno un cuore di morbido cioccolato fuso ancora semiliquido.
Leggi su ferraraterraeacqua.it la ricetta originale
fonte ferraraterraeacqua.it
TORTA TENERINA
Nota fin dal 1900 come Torta Montenegrina o Torta Regina del Montenegro, in onore di Elena Petrovich del Montenegro la sposa dell'allora Re d'Italia Vittorio Emanuele III, venne soprannominata dai ferraresi torta tacolenta, per la sua consistenza interna quasi appiccicosa che si scioglie in bocca, deliziando il palato.
Servito con una spolverata di zucchero a velo, questo splendido dolce, si presenta con un esterno croccante che rivela al suo interno un cuore di morbido cioccolato fuso ancora semiliquido.
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